E' una tecnologia per l'identificazione e/o memorizzazione dati automatica di oggetti, indumenti ,animali o persone, risolve quel problema di “visibilità” e “tracciabilità” dei flussi fisici di prodotto lungo una filiera, il quale è fonte di diseconomie e di inefficienze che si rispecchiano nell’andamento dell’impresa.

La tecnologia RFID prende origine dalla Seconda guerra mondiale a partire dagli anni '60, ma la sua diffusione è avvenuta principalmente dagli anni '90 in poi.
Il primo vero predecessore della moderna tecnologia RFID è stato brevettato da Mario Cardullo nel gennaio 1973 : si trattava di un transponder passivo ed era stato concepito per usi doganali. Venne presentato nel 1971 all'autorità portuale di New York e ad altri potenziali utenti.
La procedura di riconoscimento automatico (Auto ID) si è successivamente sviluppata in settori: industriale, automobilistico, medico, e-Government, passaporti, carte d'identità, commercio, biglietti per i trasporti. Altri esempi sono: da quello di acquisto e distribuzione di servizi logistici a quello industriale, manifatturiero, metalmeccanico, domotico, ecc.
La tecnologia RFID è considerata per la sua potenzialità di applicazione una tecnologia general purpose (come l'elettricità, la ruota, etc) e presenta un elevato livello di pervasività, ovvero una volta trovata una applicazione in un punto della filiera, l'applicazione ed i benefici si propagano velocemente a monte e a valle della stessa.

Nello specifico un sistema RFID è costituito da tre elementi fondamentali:
1) un apparecchio di lettura e/o scrittura (antenna/lettore).
2) Uno o più etichette RFID (o tag )
3) Sistema informativo di gestione dei dati per il trasferimento dei dati da e verso i lettori.

Esistono infiniti tipi di tag RFID, alcuni dei quali normati da standard ISO e bande di frequenza operative ben definite che si possono riassumere brevemente in queste sotto:
125/134 kHz (LF Low Frequencies, valida in tutto il mondo) 13,56 MHz (HF High Frequencies, valida in tutto il mondo) 860-960 MHz (UHF Ultra High Frequencies media, a seconda dei continenti che hanno potenze massime e bande di frequenze diverse)
I tag 125 kHz e 13,56 MHz sono previsti dalle norme ISO come passivi (senza batterie) mentre per i tag RFID UHF e Ultrawide band esistono attivi e passivi.
I tag attivi sono alimentati da batterie, mentre i tag passivi non hanno nessuna fonte di alimentazione interna ma traggono l'energia dall'onda radio inviata dal lettore che li interroga per attivarsi e ritrasmettere i dati.
È possibile realizzare RFID in infiniti formati: inseriti in etichette del tutto simili a quelle normalmente utilizzate nei capi di abbigliamento, oppure sotto forma di adesivi da applicare sulle confezioni di cartone dei prodotti, o all'interno di tessere formato carta di credito.

La tecnologia RFID in sostituzione del codice a barre sfruttando i seguenti vantaggi:
affidabilità della lettura
eliminazione della necessità di "vedere" l'etichetta (le etichette radio possono essere contenute all'interno dei prodotti ed essere lette anche in più esemplari contemporaneamente)
funziona in tempi estremamente ridotti (circa 1 decimo di secondo).
Capacità di lavorare in ambienti contaminati e sporchi
Capacità di resistere, con opportune protezioni, all'aggressione di agenti chimici e ambientali, di poter operare immerso in un fluido, dentro l'oggetto che si vuole identificare oppure all'interno di un altro contenitore (purché non completamente metallici)
Possibilità di leggere, nello stesso contenitore, il codice di decine o centinaia di etichette in un lasso temporale di pochi secondi, e di trasmetterlo al sistema informativo di gestione.
Il tag diventa un sistema di identificazione che può tenere traccia della storia di un prodotto fin dalla fase di lavorazione ed essere poi utilizzata in modo interattivo lungo tutta la filiera fino alla distribuzione al dettaglio e in alcuni casi sino al consumatore.

Alcuni esempi di applicazioni RFID che usiamo quotidianamente :

Passaporto
I tag RFID sono utilizzati nei passaporti in diversi paesi. Il primo paese ad adottare i passaporti con RFID ("e-passports") è stato il governo malese nel 1998. In tale passaporto, il chip contiene, oltre alle informazioni dell'intestatario del passaporto, anche la storia dell'utilizzo (data, giorno e luoghi) per tutte le entrate ed uscite dal paese.
Anche il Governo italiano ha adottato tale standard, i nuovi passaporti sono disponibili dal 26 ottobre 2006.
Gli Stati uniti avevano emesso già 10 milioni di passaporti nel 2005.

Monetica
Visa, Mastercard e American Express hanno lanciato nuove carte di credito che per sicurezza, velocità e flessibilità superano le tradizionali Chip Card. Oltre 10 milioni di persone stanno usando tali soluzioni.

Bigliettazione elettronica
Uno degli ambiti di maggiore applicazione planetaria delle soluzioni contactless RFID è data dai sistemi di bigliettazione elettronica. Le maggiori città europee utilizzano contactless smartcard con tecnologia RFID per permettere l'accesso ai mezzi di superficie e metropolitana.
Anche i sistemi di accesso degli impianti di risalita sulle piste da sci, sono ormai quasi tutti basati su soluzioni contactless RFID. Grazie a questa tecnologia, i siti web di alcune società di gestione degli impianti consentono all'utilizzatore, a fine giornata, di ottenere un riepilogo degli impianti utilizzati e dei chilometri di pista percorsi.

Logistica magazzini
Identificare ogni contenitore e ogni scaffale di magazzino con tag riduce gli errori nei prelievi e fornisce una identificazione certa Non è necessario aprire gli imballaggi per verificare il contenuto cercando il codice a barre, così come non è più necessario effettuare il conteggio manuale per la verifica dell'inventario fisico. Con una serie di scansioni a distanza è possibile identificare e verificare la presenza di specifici oggetti in magazzino. Infatti la tecnologia permette di leggere contemporaneamente più etichette (tag) . La tecnologia permette di conoscere in tempo reale le giacenze di magazzino, riordinare i capi esauriti (in tempo reale).

Logistica trasporti
In questo caso i tag vengono applicati sia sugli oggetti (scatole, pallet, ecc.) da trasportare, sia sui mezzi di trasporto (vagoni, automobili, ecc.). In Italia, Francia e in Giappone sono già funzionanti milioni di tessere RFID che permettono ai pendolari di utilizzare diversi tipi di trasporto con le diverse forme di abbonamento. Un'altra applicazione della tecnologia RFID è in sostituzione del codice a barre come identificativo sui bagagli in aeroporto permettendo un maggiore "tasso di lettura" ed errore lungo gli scivoli di smistamento (35% di miglioramento dell'efficienza presso l'aeroporto di Dallas)

I sistemi RFID contribuiscono a migliorare la qualità dei sistemi di identificazione del mezzo di trasporto (l'esempio più comune è il telepass) in termini di efficienza e servizio.

Controllo presenze ed accessi
L'RFID è una valida alternativa alle tecnologie di personal identification tradizionali (badge, tesserini, ecc.). A differenza di tali tecnologie non richiede contatto visivo per l'identificazione e permette il riconoscimento anche "a distanza". L'identificazione tramite RFID oltre a rendere più agile l'impiego di varchi motorizzati, distinguere gli ingressi dalle uscite e verificare automaticamente l'elenco delle presenze all'interno di una determinata zona. I tag possono essere stampati o inseriti in oggetti di forma diversa, come ad esempio un badge identificativo e, quindi, personalizzati con stampe di immagini, scritte, loghi, fotografie. Possono essere registrate informazioni come: dati anagrafici, foto di riconoscimento, data e ora di transito, verso di transito e altre informazioni.

Tracciamento pratiche
L'applicazione di una etichetta RFID a ogni pratica consente di automatizzare la loro ricerca negli archivi cartacei, di effettuare automaticamente la registrazione del prelievo/restituzione e di mantenere traccia dei vari spostamenti tra uffici e depositi. Applicare un tag RFID su una pratica significa poterne gestire gli spostamenti, e quindi poterne gestire il workflow.

Biblioteche - rilevazione patrimonio librario e movimento libri
Applicando i tag sui beni delle biblioteche (libri, video, CD, audio, ecc.) è possibile rilevare a distanza le informazioni in esso contenute (tipo di bene, descrizione, numero inventario, rappresentazioni fotografica, ecc.), consentendo di amministrare i beni in dotazione con estrema facilità ed efficacia. La tecnologia RFID presenta vantaggi anche nelle operazioni di attivazione di un prestito e restituzione alla biblioteca, grazie alla presenza di stazioni self service estremamente facili da usare.
Esempio: prestito e restituzione di libri. Dopo aver prelevato dagli scaffali i libri da prendere in prestito, l'utente deve avvicinarsi alla postazione e appoggiarli sul piano di rilevazione assieme alla tessera della biblioteca. Gli oggetti vengono rilevati e la transazione viene automaticamente registrata. Alla restituzione dei libri, l'utente dispone i volumi in un apposito cestello, appoggiato su una stazione di lettura. Il sistema rileva il rientro dei libri nella biblioteca e registra tale transazione.

Antitaccheggio
Il primo aiuto tecnologico, oggi largamente utilizzato su scala mondiale, è arrivato dalla EAS (Electronic Article Surveillance). Mediante l'applicazione di un piccolo tag chip agli oggetti in vendita, un negozio può rilevare un eventuale transito non autorizzato di un articolo attraverso un varco. Il varco (composto da antenna) è collegato ad un dispositivo di segnalazione acustica e visiva.

Registro scolastico elettronico
Attraverso la tecnologia RFID è possibile creare applicazioni per il controllo delle presenze nelle scuole in modo automatico ed efficiente. L'Istituto Tecnico Industriale Statale Vittorio Emanuele Marzotto ha iniziato nel mese di settembre 2006 un progetto scolastico con l'aiuto di alcune aziende locali per la creazione di un sistema in grado di rendere i processi scolastici di registrazione delle presenze,sicuri ed automatici. Con la tecnologia RFID vengono gestiti gli accessi al sistema e le presenze degli alunni vengono automaticamente registrate dalle applicazioni all'ingresso a scuola.

Monitoraggio raccolta rifiuti
In Inghilterra, in Australia, e da tempo anche da aziende di raccolta italiane i chip RFID vengono installati nei cassonetti, consentendo la registrazione di dati come il peso di ogni contenitore, e l'identificazione delle zone di appartenenza, così da creare mappe per la valutazione del territorio.
In Svizzera nel canton Ticino l'azienda cantonale dei rifiuti ha adottato un sistema di pesa automatica e di identificazione della provenienza dei rifiuti al fine di meglio ripartire le spese di discarica locali.
Concludendo ,non esiste praticamente un settore industriale o distributivo che non possa trarre vantaggio da applicazioni RFID evolute, dalla logistica al tracciamento dell’origine dei prodotti e nella ricostruzione delle diverse fasi di lavorazione e conservazione, identificazione individuale o multipla.

Normativa Italiana
La banda di operatività dei tag 13.56 MHz è libera.
Nel luglio 2007, grazie alla collaborazione del Ministero della Difesa, che impegna la banda UHF per alcuni ponti radio ad uso militare, il Ministero delle Comunicazioni ha liberalizzato anche le frequenze UHF comprese fra 865 e 868 MHz per le applicazioni RFID ad uso civile.
Il decreto, firmato dal Ministro Paolo Gentiloni, permetterà l'installazione di apparati - sia indoor che outdoor - con una potenza di 2 watt, espandibile a 4 watt con particolari tipi di antenna. Il problema della privacy sussiste nella misura in cui i contenuti dei tag contengano informazioni personali, senza adottare le misure minime di sicurezza prescritte dalla legge (anonimizzazione, protezione dell'accesso, cifratura, ecc.). Concettualmente un tag è assimilabile a una chiavetta USB leggibile a breve distanza, in alcuni casi senza un atto consapevole.